Secondo loro, sopra le 40,000 parole si parla di romanzo, tra 17,500 e 40,000 di romanzo breve (novella), da 17,500 e 7,500 un racconto lungo, e sotto quella lunghezza di racconto breve (short story).
Poi le varie tipologie si possono distinguere anche sulla base dei contenuti. Questa è l'interessante disamina di Connessioni Letterarie:
Nella mente del lettore queste distinzioni non sono fondamentali, alla fine la moneta nel reame della letteratura, almeno quella che frequento io, sono le emozioni e quelle possono arrivare sia da una scena di 500 parole che da un romanzo in sette volumi rilegati. Tuttavia per tutti noi che ci dilettiamo nella scrittura creativa, individuare gli standard di riferimento per i lettori, o almeno quelli che vanno di più, può fare la differenza tra un successo e un buco nell'acqua.
Il romanzo breve è un taglio che era stato trascurato dall'editoria di largo consumo, soprattutto per motivazioni economiche. Stampare, pubblicizzare e distribuire un libro di 80 pagine non ha costi di molto inferiori a quelli di un romanzo di 320. Però il lettore è molto più propenso a sborsare i suoi 16-18 euro per il secondo, piuttosto che per il primo. Quindi, ad eccezione delle ristampe dei classici e delle produzioni dei piccoli editori, le case editrici major si sono buttate, negli anni scorsi, soprattutto per la letteratura di genere (fantasy, science-fiction, romance, thriller), sulla pubblicazione dei tomi, per giustificare anche i prezzi importanti.
Con l'avvento dell'ebook, tuttavia questa situazione è lievemente cambiata, un ennesimo esempio della rivoluzione digitale. Il lettore di ebook, prima di scaricare un libro, di sicuro darà un'occhiata al page count, però credo siano altri elementi ad attirare la sua attenzione. Inoltre quando il prezzo di distribuzione è sotto il costo di un quotidiano e si attesta quindi intorno all'euro, la voluminosità diventa un criterio secondario. Anzi io ho ricevuto parecchie opinioni, di persone che hanno letto i miei romanzi brevi, che mi hanno riportato di aver iniziato a leggere il mio scritto anzichè un altro che avevano sul reader, perchè era breve e quindi non troppo impegnativo.
Quindi credo che la novellette, novella o romanzo breve abbiano un luminoso futuro nel mondo dell'editoria digitale, poichè erano stati accantonati non perchè non soddisfavano le esigenze del lettore, ma perchè non soddisfavano le esigenze economiche delle case editrici.
1 commento:
Ciao, sto girovagando per il tuo blog e trovo molto interessante questa tua riflessione sui romanzi brevi/racconti ma lasciami spezzare una lancia a favore delle "Storie".
I racconti non mi dispiacciono e da Asimov a Sturgenon ce ne sono di meravigliosi a cui aggiungere una sola riga rovinerebbe tutto il phatos racchiuso in quel piccolo scrigno ma qui si sta esagerando.
Un romanzo (corto o lungo) ha una sua organicità, inizia, si svolge e finisce.
Negli e-book sta diventando di moda chiamare libro 4 capitoli che lasciano la storia appesa e in attesa della puntata successiva.
Se qualcuno vuole emulare Collodi e pubblicare Pinocchio a puntate va benissimo, ma una persona dovrebbe sapere cosa sta comprando e niente mi rende più nervosa di una storia (magari bella) ma mollata a metà.
Non è un romanzo se non finisce, semplicemente è un pezzo, inutile che costi 99 centesimi
Questa è la mia opinione, ti ringrazio per lo spazio dove esprimerla :)
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