martedì 15 novembre 2016

Un regalo per Natale sempre gradito? Un libro Fantasy!

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venerdì 2 settembre 2016

Recensione di "Brutta come la morte" di Mala Spina



Buongiorno cari amici, dopo secoli di oblio, a sorpresissima e senza preavviso alcuno mi rifaccio vivo con una nuova recensione.
Oggi vi parlerò di uno dei pochi libri che quest'estate sono riuscito a finire. Mi ero messo in testa di vagliare nel panorama dei miei colleghi self cosa bolliva in pentola, ma ahimè ho trovato molta minestrina e poca ciccia.
Ma la colpa è mia, non voglio dire che la scena italiana fantasy sia scarsa, è che sono così dannatamente esigente, cosa volete farci XD
Comunque, il libro che mi ha colpito s'intitola "Brutta come la morte" scritto e pubblicato da Mala Spina, poliedrica artista che ha anche un sito che è una goduria www.altroevo.com e che mi fa un sacco di invidia perché io non sarò mai in grado di progettare nulla di simile T-T

Il suo progetto prevede di scrivere dieci dico dieci novelle tutte ambientate nella stessa città e nella stessa notte, con storie che si sfiorano ma che sono pubblicate singolarmente perché autoconclusive.
Dal suo sito:
La serie Altro Evo
Una città ai confini dell’Impero, il potere conteso tra gilde commerciali e nobili, una minaccia che viene dalle colonie vicine. Ladruncoli, cacciatori di taglie, alchimisti falliti e donne di taverna si muovono per i vicoli e vivono la notte nel quartiere peggiore di tutta la città.
I racconti sono strettamente collegati tra di loro, si svolgono durante lo stesso giorno e nella stessa città, in un mondo fantasy, cupo e a volte paradossale, in cui si mischiano humour e ironia con azione e mistero.
Ogni episodio rimane autonomo e la serie è leggibile in qualsiasi ordine, come in un gioco a incastri.
I personaggi incrociano le proprie strade e influenzano ognuno le storie degli altri, finendo in grossi guai e in situazioni spesso umoristiche.
Ad oggi ha scritto tre di questi dieci episodi intitolati appunto "Brutta come la morte", "Il giorno del drago", e "Kafra il magnifico".

Ma di cosa parla questo "Brutta come la morte"?
In una città di frontiera, decadente e senza legge, la vita è più difficile che altrove e la situazione non migliora se sei brutta come la morte.
Quando Zira, la cameriera della peggior taverna del porto, riesce a trovare un nuovo lavoro non si aspetta di essere l’unica a sapere quando avverrà la distruzione della città e dei suoi abitanti.
A peggiorare le cose ci si mettono un letale e incontrollabile forziere, un alchimista impazzito e creature con cui la cameriera non avrebbe mai voluto avere a che fare.
Il sottogenere in cui si colloca questa lettura è quello denominato "sword&sorcery" quindi ambientazione medievale in un mondo ove i poteri magici e gli esseri mostruosi si intersecano con gli interessi di gilde, avventurieri, re e poveracci.
Una categoria che negli USA sta andando forte, rivitalizzata dai successi di George RR Martin e la nota serie televisiva HBO da lui prodotta. Questa novella di Mala Spina ha quel sapore, ma uno svolgimento piuttosto lontano dagli stereotipi del genere, grazie a uno tono vagamente burlesco che rende la lettura frizzante e leggera.
Lo stile non sfigura vicino ai giganti del settore, potrebbe essere scritto da un qualsiasi autore americano pubblicato e venduto in trilioni di copie, ho trovato davvero impeccabile il registro e la tecnica narrativa utilizzata.
I personaggi sono divertenti e il plot godibile, anche se un paio di scene sono un po' forzate, ma forse il loro inserimento è funzionale agli altri libri le cui trame si intersecano con questo, opere che non ho ancora letto.
La protagonista, la locandiera Zira, è ben caratterizzata e risulta subito simpatica, anche se non ne ho particolarmente apprezzato la fisionomia (ha una faccia appunto "brutta come la morte").
Capisco che per mantenere un tono umoristico l'autrice abbia voluto dotare di un glitch, un difetto, la sua prescelta (ma mi capiterà mai di leggere un romanzo fantasy di un autore italiano senza prescelti? Ormai sono rassegnato…), tuttavia questa sua caratteristica non è molto funzionale alla storia.
Il dottor House zoppica, sennò sarebbe troppo perfetto, troppo bello, troppo intelligente e chi guarda la serie non se ne potrebbe innamorare. Però questo suo difetto, oltre a svolgere il compito di umanizzarlo, è altamente funzionale alla trama della serie, è parte integrante della storia.
Il difetto scelto da Mala Spina, oltre a rendere la simpatica protagonista sgradevole (il viso è una caratteristica importante nel immaginazione del lettore, almeno di quelli bovini come il sottoscritto) non è particolarmente inserito nella trama. Riemerge di tanto in tanto in qualche battuta o considerazione, come se l'autrice volesse ricordarcelo, ma potrebbe tranquillamente essere rimosso e rimarrebbe comunque un'opera degna di nota.
In conclusione consiglio la novella a chi ha a cuore le atmosfere fantasy alla Dungeon&Dragon ma è stufo della molta prosopopea che affligge la gran parte di queste opere e vuole invece sorridere e rilassarsi con una lettura gradevole e ben architettata.
Come sapete non do votazioni numeriche, ma a me è piaciuto.
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